JIA RUSKAJA Il corpo e l’anima – attualità di un mito
a cura di
Lorenzo Tozzi
coordinamento scientifico
Chiara Zoppolato
Gianluca Bocchino
13 dicembre 2024 – 31 gennaio 2025
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Ninfeo – Sala dello Zodiaco
Piazzale di Villa Giulia, 9 – Roma
“La danza è l’essenza di tutte le impressioni suscettibili
di far vibrare l’animo umano.”
(Jia Ruskaja)
La Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza in collaborazione con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma, con il sostegno e il patrocinio della Presidenza della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, la partecipazione della Fondazione Ludovico degli Uberti, è lieta di annunciare l’apertura della mostra fotografica JIA RUSKAJA Il corpo e l’anima – attualità di un mito, a cura di Lorenzo Tozzi, con il coordinamento scientifico di Chiara Zoppolato e Gianluca Bocchino. Un’esposizione straordinaria dedicata alle fotografie storiche della celebre danzatrice, coreografa e fondatrice dell’Accademia Nazionale di Danza. Per la prima volta, questi preziosi scatti, custoditi presso l’Archivio Storico della Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza, saranno accessibili al pubblico, offrendo un viaggio unico nella vita e nell’arte di una figura che ha segnato la storia della danza italiana e internazionale.
Un connubio unico tra arte e storia
La mostra, visitabile dal 13 dicembre 2024 al 31 gennaio 2025, rappresenta un’occasione unica per scoprire il lato intimo e visionario di Jia Ruskaja. Attraverso una selezione di circa trenta fotografie d’epoca accuratamente selezionate, i visitatori potranno immergersi nel fervore artistico e culturale del Novecento, in cui la figura di Ruskaja si distingue per il suo innovativo approccio alla danza e il suo impegno nella valorizzazione del corpo come strumento di espressione artistica e spirituale.
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, luogo simbolo della cultura antica e della ricerca archeologica, offre un suggestivo palcoscenico per questa esposizione, creando un dialogo tra il patrimonio storico e l’arte contemporanea della danza, nella sua suggestiva Sala dello Zodiaco del Ninfeo, con gli affreschi della volta dedicati ai segni zodiacali e al volgere delle stagioni.
La mostra: un percorso tra arte e memoria
L’esposizione si sviluppa attraverso diverse sezioni tematiche:
- Le origini di Jia Ruskaja, con scatti che rivelano i suoi primi anni di formazione e la nascita del suo stile unico, in particolare quelli di Anton Giulio Bragaglia degli anni 1920-23, autografate dall’autore;
- La danza e l’anima, una raccolta di immagini che esplorano il legame tra la sua filosofia artistica e la sua pratica coreografica;
- La visione femminile, con fotografie che celebrano il ruolo della donna nell’arte e nella società, un tema caro a Ruskaja, con i ritratti glamour di Ghitta Carell del 1938, autografate dall’autrice.
A corollario l’esposizione due abiti di scena degli anni Trenta del Novecento utilizzati da Ruskaja per le sue coreografie, così da offrire un quadro completo e coinvolgente della sua eredità culturale.
La mostra è l’ultimo evento della programmazione 2024 della Fondazione dell’Accademia Nazionale di Danza nell’ambito del settore Promozione danza ricambio generazionale del Fondo Unico dello Spettacolo – Ministero della Cultura, che ha come tema l’Innovazione. Esso sviluppa i due precedenti percorsi Storia e Bellezza, realizzati nel 2022 e nel 2023. L’esperienza dei saperi indagati durante il primo e il secondo anno, hanno reso possibile la diffusione della poetica ruskajana tramite una rete di collaborazioni nazionali con diverse scuole di danza ed istituti interessati. Ciò ha permesso di aumentare la consapevolezza sull’importanza della danza libera del Novecento italiano, rafforzando ed ampliando il coinvolgimento e la partecipazione dei danzatori/coreografi dei territori coinvolti.
Innovazione e nuovi modelli ruskajani
A rendere innovativo l’allestimento – che è interamente progettato e curato da Cornelia Bujin – è la partecipazione di tre artiste italiane, Annalisa Cervone, Clarissa Lapolla e Simona Gasperini, le quali rielaborano secondo una personale visione estetica e poetica le immagini ruskajane. I lavori proposti – appositamente commissionati per l’occasione – declinano le pose della tartara danzante con scatti in doppia esposizione, in movimento e in forma di collage. In questo modo nasce un dialogo attivo tra le immagini del passato e quelle del presente, in un confronto che crea innovazione/rivolgimenti/tumulti tra due mondi apparentemente lontani, ma legati tra loro da Ruskaja stessa. Comunicare con la fotografia significa raccontare e descrivere il contesto socio-antropologico di una determinata epoca: la foto rappresenta il perpetuo modificarsi di tendenze, costumi, e modi di essere, segnando perfettamente la storia e la memoria dell’uomo. Ruskaja è considerata diva e icona glamour della danza libera italiana, in grado di celebrare il mito della classicità i cui codici e valori estetici si ritrovano nella sua poetica. Pertanto è stata presa a modello per rievocare un periodo di grande fermento artistico, ma nello stesso tempo è l’immagine che si fa futuro.
Inaugurazione
L’inaugurazione, prevista per il 13 dicembre alle ore 18.00, vedrà la performance in site specific di Erica Modotti (danzatrice e coreografa) e Valentina Moriggi (violinista) che evocheranno in una chiave del tutto contemporanea ed improvvisativa l’arte coreutica ruskajana al fine di rendere omaggio all’arte coreutica di Jia Ruskaja.
LE ARTISTE
Annalisa Cervone, fotografa e antropologa visiva e semiotica dell’immagine. Da più di un decennio si serve della fotografia per creare un linguaggio visivo alternativo alle narrazioni iconiche dominanti. Ha esposto in Italia e all’estero. Insegna filosofia e storia nei licei.
Simona Gasperini, pittrice e artista poliedrica nel campo del collage e mix media. Incontra l’arte da piccolissima come risposta ad una urgenza espressiva molto forte. Ricordi vividi di figure ritagliate, incollaggi, fantasiose sperimentazioni, di curiosità inesauribile. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive affiancando alla produzione l’attività di operatrice artistica, organizzando corsi e laboratori creativi presso associazioni culturali, scuole, onlus ed imprese sociali.
L’artista ci offre fluttuazioni realistico-fantastiche ricorrendo alla tecnica del collage – recuperato dalle sperimentazioni dell’infanzia – e qui utilizzato non in chiave paratattica ma come assemblaggio per la costruzione e la sintesi di una storia.
Clarissa Lapolla, è fotografa di scena e videomaker specializzata nel settore teatrale. Dopo aver completato i suoi studi in fotografia di scena presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, decide di riportare la sua esperienza e competenza nella sua città natale, Bari. Dal 2014 avvia una brillante carriera professionale che la porta a collaborare con importanti Istituzioni culturali sia in Italia che all’estero. Attualmente collabora con la Fondazione Teatro Petruzzelli, il Festival della Valle d’Itria e la Camerata Musicale Barese, realtà che insieme a molte altre, hanno scelto il suo sguardo per raccontarsi. Il suo portfolio include collaborazioni con il Teatro Stabile di Torino, il Great Friends Dance Festival di Newport (USA), il TanzArt Ostwest Festival di Giessen (Germania), il Premio Roma Danza, tra molti altri. La sua arte ha varcato i confini nazionali, evidenziandosi anche in produzioni internazionali.
Erica Modotti, danzatrice e coreografa. Formatasi alla scuola di danza Ceron di Udine, dove ha studiato danza classica e moderna, perfeziona la sua formazione coreutica a Milano in concomitanza con il percorso universitario al Politecnico in Design degli Interni concluso con il massimo dei voti. Nel 2023 si diploma con il massimo dei voti e la lode in Didattica Danza Contemporanea presso l’Accademia Nazionale di Danza a Roma. Consegue diplomi per approfondire l’insegnamento della danza moderna, sbarra a terra, acrofloorwork e un percorso di studi biennale per l’insegnamento della danza classica. Si è esibita come danzatrice e coreografa in manifestazioni nazionali ed internazionali. Insegna danza moderna e contemporanea in Italia e all’estero.
Valentina Moriggi, violinista. Consegue il diploma di violino al Conservatorio Santa Cecilia a Roma. La sua esperienza musicale è arricchita da numerosi concerti in orchestra e in gruppi da camera, in Italia e all’Estero. Partecipa a manifestazioni di fama internazionale come il Festival di Ravello o il Festival dei Due Mondi a Spoleto e si esibisce in formazione orchestrale sotto la direzione di Donato Renzetti, Lior Shambadal e Antonio Pappano. Oggi è concertino dei primi violini dell’Orchestra Europa InCanto con la quale collabora dal 2018 prendendo parte a stagioni sinfoniche e operistiche in Italia e all’Estero nei più prestigiosi teatri come il Teatro San Carlo a Napoli, il Teatro Argentina a Roma, il Teatro La Pergola a Firenze, etc. Attualmente è anche spalla dei Secondi Violini dell’Orchestra Domenico Mazzocchi, e secondo violino dell’Ensamble Apollon. Membro del Cluster Ensamble di musica contemporanea con il quale si esibisce in numerosi Festival e istituzioni come il Civita Festival e l’Accademia Chigiana.